Rifarsi il seno, come si sa, è molto di “moda”. Bisogna innanzitutto distinguere due tipi di casistiche: quando si ricorre al bisturi per necessità di ricostruire una o entrambe le mammelle perché si è subito una mastectomia o un incidente ha gravemente mutilato una paziente, oppure quando si vuole rimodellare esteticamente un seno che non piace più alla paziente stessa.
Sta di fatto che sono sempre più numerose le donne che per svariati motivi si rivolgono a un medico per rifarsi il seno. A tal proposito torniamo qualche mese indietro e ricordiamo lo scandalo (esploso nel 2010) delle protesi francesi di bassa qualità che avrebbero causato gravi problemi alle pazienti.
Qualche giorno fa Jean-Claude Mas, il fondatore della Poly Implant Prothese, si è trovato dinnanzi ai giudici insieme a oltre 5mila donne che lo hanno denunciato per le sue protesi al seno difettose e di facile rottura, che hanno causato sofferenza e tutto il calvario dell'espianto.
Si tratta di un maxiprocesso di grande valenza. Quella iniziata a Marsiglia, infatti, è una battaglia legale che ha un sapore epocale. E' la prima volta che si deve decidere su questo specifico tema e problematica. Jean-Claude Mas ha 73 anni ed è accusato di frode aggravata, dopo aver prodotto e commercializzato protesi mammarie con silicone non conforme e quindi meno care.
Il processo ha delle proporzioni mastodontiche e per l'occasione è stato allestito addirittura il palazzo delle Esposizioni. Si pensi che le vittime dichiarate sono circa 300mila sparse per più di 60 Paesi al mondo. Solo in Francia ben 11mila donne hanno deciso per scopi precauzionali di procedere alla rimozione delle protesi incriminate.
Infine, possiamo tranquillamente affermare che rifarsi il seno è una volontà legittima che va rispettata e presa in considerazione e che non bisogna temere di chiedere consiglio e parere a un chirurgo competente e di fiducia che saprà interpretare al meglio le richieste e le paure delle pazienti.