I tatuaggi, come si sa, sono sempre più di moda e sono milioni le persone al mondo che ne hanno almeno uno impresso sulla propria pelle. Bisogna, però, dire che sono in aumento le persone che, insoddisfatte o stanche del tatto, decidono di rimuoverlo, affidandosi a un professionista del campo.
Ultimamente, per cercare di ovviare alla permanenza dei tatuaggi tradizionali, stanno spopolando quelli temporanei, che parrebbero un compromesso accettabile: sembrano veri, ma spariscono senza lasciare traccia dopo un po' e non si sente alcun male a farli. A questo punto la domanda è: quanto questo tipo di tatuaggi sono sicuri? Stando al documento pubblicato dalla Food and Drug Administration statunitense, non bisognerebbe stare troppo tranquilli a questo proposito. Infatti, come riporta il quotidiano “Il Corriere delle Sera”, anche con i tatuaggi a base di analoghi dell'henné si possono rischiare reazioni cutanee che vanno dagli arrossamenti alle vesciche, dalla perdita di pigmentazione della pelle a una maggiore sensibilità alla luce. Non sono neanche escluse le cicatrici permanenti.
Come riporta ancora il quotidiano meneghino: “Il fatto che siano destinati a sparire non rende i tatuaggi temporanei automaticamente sicuri e tollerabili: in alcuni casi sono stati riferiti danni cutanei consistenti, che durano ben più del tatuaggio “a tempo, ha spiegato Linda Katz, direttrice dell'Ufficio Cosmetici e Colori della FDA. Le reazioni sono svariate e nei fascicoli dell'ente americano ce ne sono per tutti i gusti: una ragazza con la pelle escoriata e danneggiata «come se si fosse ustionata», una diciassettenne che ha visto arrossarsi e riempirsi di vescicole la zona tatuata, perfino una bimba di cinque anni che aveva giocato a farsi fare un tattoo con l'henné nero sul braccio e dopo due settimane se l'è ritrovato rosso come un peperone. «Gli eventi avversi si possono manifestare subito, ma anche dopo due o tre settimane dal tatuaggio”.